Novità
La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) è stata ufficialmente recepita in Italia ed è entrata in vigore il 25 settembre 2024 con il D.Lgs. 125/2024, introducendo importanti novità per il mondo imprenditoriale.
A partire dal 2025, l’obbligo di rendicontazione di sostenibilità sostituirà la precedente NFRD (Non Financial Reporting Directive – Direttiva 2014/95/UE) e si estenderà a tutte le grandi aziende che soddisfano almeno due dei seguenti criteri:
- oltre 250 dipendenti
- un fatturato superiore a 40 milioni di euro
- un bilancio attivo superiore a 20 milioni di euro
Inoltre, la CSRD coinvolgerà le PMI quotate e non, anche se le PMI non quotate avranno più tempo per adeguarsi.
Le imprese obbligate saranno tenute a includere, in un'apposita sezione della relazione sulla gestione, tutte le informazioni necessarie per comprendere l'impatto dell'azienda sulle questioni di sostenibilità, nonché il modo in cui tali questioni influenzano l'andamento aziendale, i risultati e la situazione economica complessiva. Anche le PMI, pur non essendo soggette a obblighi diretti, saranno coinvolte nei processi di rendicontazione sostenibile, poiché parte delle filiere che richiederanno loro tali informazioni.
Si stima che la direttiva coinvolgerà oltre 50.000 aziende in Europa, rispetto alle circa 11.000 attuali. Le imprese devono iniziare a raccogliere dati ESG in modo strutturato, identificare le aree di miglioramento e adottare un approccio proattivo alla sostenibilità.
Le grandi aziende dovranno conformarsi ai requisiti della CSRD a partire dal 2024, con la pubblicazione dei primi bilanci di sostenibilità nel 2025. Le PMI quotate, invece, avranno tempo fino al 2026 per adeguarsi, mentre le PMI non quotate potranno beneficiare di una proroga opzionale fino al 2028. Le aziende dovranno adottare i European Sustainability Reporting Standards (ESRS), sviluppati dall'EFRAG, per garantire una rendicontazione ESG standardizzata e comparabile a livello europeo.
Per le PMI, prepararsi alla CSRD è fondamentale. Ecco alcuni passaggi chiave per affrontare al meglio questa transizione:
- Valutare l’attuale situazione ESG: le aziende devono capire quali dati ESG sono già disponibili e quali devono essere raccolti per conformarsi agli ESRS.
- Adottare strumenti di monitoraggio: implementare sistemi di monitoraggio per misurare l’impatto ambientale e sociale delle proprie attività.
- Formare il personale: investire nella formazione interna è essenziale per garantire che tutti i dipendenti siano pronti ad affrontare le nuove sfide della rendicontazione ESG.
- Collaborare con consulenti specializzati: affidarsi a esperti di sostenibilità può aiutare le PMI a strutturare correttamente i propri bilanci di sostenibilità e a rendere l'azienda conforme ai nuovi requisiti.
Per le PMI, è essenziale agire adesso: iniziare a raccogliere dati, formare il personale e strutturare bilanci di sostenibilità dettagliati può fare la differenza per il successo futuro.
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